Vito, vorrei concludere questa chiacchierata chiedendoti una verità, come si faceva con i vecchi saggi ( e i comici non sono dei sapienti?). Riprendo un tuo verso: "Per chi corre Mennea" ?
[Vito Riviello] Corre per se stesso, ma con la coscienza di essere visto dagli altri. Non per ricevere applausi o per essere imitato. Per essere visto al di là anche oltre la corsa. La sua corsa è solitaria, però è una corsa che non disdegna l'occhio degli altri. E da chi lo guarda non vuole soltanto osanna, feste: vuole quasi la comprensione, ecco. Io corro perchè devo vivere, e vivo così, come voi andate in ufficio, o tu vai in fabbrica...
"Volete fare i versi? Imparate da Totò" intervista di Marco Papa a Vito Riviello
il Manifesto, Roma, Teatro dellOrologio, Il comico in poesia, 1982
il Manifesto, Roma, Teatro dellOrologio, Il comico in poesia, 1982
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